L'età sperimentale by Erri De Luca & Ines de la Fressange

autore:Erri De Luca & Ines de la Fressange [De Luca, Erri & la Fressange, Ines de]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2024-11-12T00:00:00+00:00

Nel dipinto di Giosetta Fioroni sulla guerra si vedono case e stelle che piovono addosso.

Le forme di distruzione bellica di quest’epoca replicano quelle precedenti: si combatte dentro centri abitati. Ospedali, scuole diventano postazioni militari sottoposte a tiro al bersaglio. Chi rimane a viverci ha preferito l’artiglieria all’esilio. Il suo attaccamento al proprio luogo è l’atto di eroismo civile meno riconosciuto.

I muri squarciati di quelle stanze reggono grazie alla misteriosa forza di chi si è accampato dentro. Invece gli edifici abbandonati dai profughi crollano per cedimento di struttura dovuto a tristezza. Le case s’impregnano delle vite e somigliano a loro.

Questo vedo nel dipinto di Giosetta Fioroni. Sta per me a equivalente di “Guernica” dell’epoca attuale. Qualcuno l’avrà già detto e mi scuso che per mia ignoranza non lo cito. Per me è una scoperta recente.

“Guernica” ha reso celebre una piccola cittadina basca bombardata in giorno e orario di mercato. Sta a simbolo d’infamia. Poi l’infamia è diventata prassi militare.

Allora scoppino le stelle, crolli il cielo sopra le case in macerie.

Giosetta Fioroni era bambina quando questo toccava all’Italia. C’è nel suo grande dipinto sia l’innocenza che la maternità sconosciute a Picasso.

Ho frequentato la casa di Giosetta Fioroni al tempo delle mie prime pubblicazioni. Mi invitava alle sue cene, dove ho conosciuto scrittrici e scrittori. Ero il primo ad andarmene, in quegli anni lavoravo nei cantieri edili e mi alzavo presto dai miei sonni compressi in poche ore.

Mi regalò una lettera “E”, iniziale del mio nome, in ceramica, fatta da lei che si dedicava anche a quell’arte cuocendo gli impasti in una fornace di Faenza.

I viaggi da autista nella guerra di Bosnia diradarono le occasioni di frequentare la sua casa, ma lei era rimasta amica di mia madre e a Natale veniva a essere in tre con noi. Poi, la morte di mamma mi ha allontanato. L’ho riavvicinata grazie a Paola, interessata all’arte moderna.

A quel tempo non provavo ammirazione per gli artisti contemporanei. Riconosco quella mia grezza indifferenza. Mi ero fermato a Chagall.

Anche di lui acquisterei un dipinto, quando mi metto a giocare con le ricchezze che non possiedo.

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